Terzo appuntamento con “PrimaveraConcerti – Io posso… un palcoscenico per i giovani talenti”: dopo gli studenti dei Conservatori di La Spezia e di Alessandria, Sabato 14 Aprile all’Auditorium della Filarmonica alle ore 17 sarà la volta dell’Orchestra d’archi del Conservatorio “N. Paganini” di Genova.
Il concerto si aprirà con il Quartetto n. 23 in fa maggiore K 590, il terzo ed ultimo dei tre quartetti d’archi (K 575, K 589, K 590) che Wolfgang Amadeus Mozart scrisse fra il giugno 1789 e il giugno 1790 su commissione da parte dell’allora re di Prussia, Federico Guglielmo II. È anche l’ultimo dei ventitré quartetti per archi di Mozart.
L’ordinazione pervenne a Mozart durante il viaggio che egli fece a Berlino nell’aprile 1789; il re Federico Guglielmo II, che era un buon suonatore di violoncello, commissionò a Mozart sei quartetti per archi, ma il musicista ne portò a compimento soltanto tre, che a causa della loro origine sono comunemente soprannominati Quartetti prussiani; le tre partiture sono caratterizzate dal ruolo importante che in esse è attribuito alla parte del violoncello. È stato ipotizzato che, ad un certo punto, Mozart si sia stancato di dover ottemperare alla condizione, postagli dal sovrano, di privilegiare la parte del violoncello, e che tale insofferenza sia stata un motivo per il quale l’ordinazione rimase parzialmente inevasa; ciò risulterebbe particolarmente evidente negli ultimi due tempi del quartetto K 590, nei quali il violoncello perde quasi per intero il suo ruolo predominante.
Il Quartetto sarà interpretato da: Beatrice Puccini, violino – Camilla Dioli, violino – Pietro Romagnoli, viola – Giovanni Bogdanovic, violoncello.
Nella seconda parte del concerto ci sarà un omaggio a Gioacchino Rossini nel 150° dalla sua scomparsa, potremo ascoltare due piccoli capolavori del musicista pesarese, la sonata a quattro n°1 in sol maggiore e la sonata a quattro n° 2 in la maggiore, dalla raccolta di sei sonate per due violini, violoncello e contrabbasso, opera giovanile di un Rossini appena dodicenne, frutto della richiesta di musica da camera formulata dal giovane Agostino Triossi, provetto contrabbassista, la cui famiglia, a Ravenna nell’estate del 1804, ospitava il compositore pesarese.
Tutte le sonate rispecchiano il medesimo schema tradizionale tripartito in forma di concerto, con due movimenti veloci ed uno centrale lento.
Il giovane Rossini (aveva 12 anni) praticamente ancora digiuno degli insegnamenti della composizione si ispira al modello che gli era forse più congeniale o più vicino, ovvero la scuola italiana. Da essa attinge l’ispirazione ed il gusto della melodia, che sovrasta sul semplice accompagnamento degli strumenti antagonisti.
Le Sonate verranno eseguite dall’orchestra d’archi del conservatorio di Genova formata da: Davide Casu, Camilla Dioli, Clarissa Leonardini, Francesco Pollero, Myriam Sanità, Simone Schermi, Francesca Traverso, Yesenia Vicentini; Violini
Carola Puppo, Giovanni Bogdanovic; Violoncelli
Valentina Rosasco; Contrabbasso.
L’ingresso è libero.
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